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Al momento il progetto è stato avviato in India, dove l'11 aprile si terranno le elezioni del primo turno, che si concluderanno il 23 maggio se tutto andrà come previsto. Ed è attivo proprio da questo martedì, quando gli utenti di WhatsApp in India hanno potuto iniziare a inoltrare i messaggi a Checkpoint Tipline Un servizio di conferma delle informazioni per evitare bufale, falsi notizie e disinformazione relative alle elezioni del paese.
Il servizio dipende da WhatsApp e da una startup o giovane azienda chiamata Proto, che si occupa di classificare i messaggi inviati dagli utenti come veri, falsi, fuorvianti o discutibili Naturalmente, tutte le informazioni vengono raccolte per generare un database e quindi comprendere meglio la disinformazione che circonda questo evento, secondo Reuters.
È curioso che questa iniziativa nasca proprio da WhatsApp, quando è stata la piattaforma ideale per contribuire a questa suddetta disinformazione e al proliferare di bufale e fake news nel passato. Una buona campagna per Facebook, proprietario dell'applicazione di messaggistica, per cancellare entrambi i nomi e affrontare finalmente questo problema.
Ovviamente non è solo colpa di WhatsApp. Sono infatti gli stessi leader dei diversi partiti che daranno il via alla lotta elettorale in India ad accusare gli oppositori di utilizzare fake news.Secondo Reuters, un alto dirigente di WhatsApp ha già affermato che le parti stavano tentando di utilizzare l'app “in modi per cui non era prevista”
Sembra che in questo modo i cittadini indiani avranno l'opportunità di generare una propria opinione più pulita e contrastata semplicemente inoltrando un messaggio al loro nuovo contatto di fiducia Checkpoint Tipline. Naturalmente, il servizio non solo supporta messaggi di testo, ma consente anche video e foto Comprende anche cinque lingue parlate nella regione: inglese, hindi, telugu , bengalese e malese.
Sebbene secondo media come The Verge il sistema starebbe dando problemi nelle prime ore di funzionamento a causa del sovraccarico di lavoro (sono 200 milioni gli utenti WhatsApp in India), l'idea è quella di raccogliere tanto informazioni il più possibile migliori. I report ei risultati verranno infatti condivisi con il Centro Internazionale per i Giornalisti, o così si augura la startup Proto.Quindi sarà utile non solo per i cittadini.
Altre esperienze simili
In re altà, WhatsApp non è la prima azienda a combattere la disinformazione. Era già presente nelle passate elezioni in Francia e Messico con iniziative simili insieme al supporto di organizzazioni come Dig Deep Media e Meedan. Quest'ultimo era incaricato di verificare le informazioni nelle suddette elezioni ed è già parte integrante dello strumento aziendale WhatsApp Business.
???Ueeee siamo già 200.000
E festeggiamo lanciando @labuloteca
Uno spazio collaborativo per combattere insieme contro le bugie.https://t.co/ATpCVhnEXF
Parlaci delle bufale, aiutaci a smentirle. Cerca una bufala, impara gli strumenti, insegna…
Collaborare; dannazione pic.twitter.com/mEbZ6kT7co
- MALDITO BULO (@malditobulo) 28 febbraio 2019
Si potrebbe applicare un servizio simile in Spagna per le elezioni del 28A? In re altà, sono già in corso servizi che cercano di contrastare, confermare e smentire diverse catene, bufale e fake news che circolano su Internet e, più nello specifico, sui social network come Twitter, Facebook e la stessa applicazione WhatsApp. Uno dei più noti è @MalditoBulo (su Twitter), dove fanno eco alle scoperte confrontando le bufale recenti con l'emeroteca.
In questo caso è sufficiente contattare il tuo team tramite WhatsApp al numero di telefono 655198538 Con le informazioni in mano, vengono lanciati per verificare se i dati sono corretti e se si tratta di una bufala, di una notizia vera o di un'errata interpretazione. Le bufale confermate vengono raccolte nel suo account Twitter gemello @laBuloteca per rivederle attivamente se lo desideriamo.
