C'erano già cellulari touch screen prima dell'iPhone, così come c'erano già sistemi di gestione vocale prima dell'introduzione di Siri. Tuttavia, Apple sa come aggiungere valore ai suoi lanci, magari semplificandolo per renderlo più popolare e maneggevole per i suoi utenti, oppure confezionando il prodotto (o servizio, in questo caso) con quella bella confezione con cui è arrivato. per definire la capacità che Steve Jobs aveva di generare un campo di distorsione della realtà.
Comunque sia, questo tipo di sistema di controllo che utilizza comandi vocali darà qualcosa di cui parlare, vale la divertente ridondanza. Google ha già il suo per i cellulari Android 2.3 Gingerbread e Samsung ha installato la stessa funzione nel Samsung Galaxy S2 utilizzando la tecnologia Vlingo, che molto presumibilmente sarà la stessa che fornisce questo sistema ai prossimi telefoni della gamma Wave.
Diciamo questo perché attraverso Bloomberg abbiamo appreso che la multinazionale coreana potrebbe essere al lavoro su un sistema di riconoscimento vocale e di gestione del sistema integrato nella piattaforma Bada, che è quello utilizzato dai terminali della già citata famiglia Wave.
Succede anche che, nell'ottica di posizionarsi contro una possibile futura strategia di Google di lavorare più incentrato sul proprio hardware (una cabala basata sull'acquisizione di Motorola da parte della società di Mountain View), Samsung ha promosso un maggiore risalto nelle future versioni di Bada.
Ne è prova l'annuncio da parte dell'azienda asiatica di ampliare il proprio staff di sviluppatori dedicati a Bada, in modo che possano ampliare le funzionalità del sistema, nonché attirare l'attenzione dei professionisti che realizzano nuove applicazioni per lo store nativo del piattaforma, Samsung Apps.
E riprendendo la possibile funzione di controllo vocale, per il momento non si sa come Samsung si avvicinerebbe a questo sistema nei futuri cellulari Bada (tant'è, che per ora è un rumor che punta in quella direzione). In ogni caso, è possibile che assomigli, come si dice, a quello già presentato dal Samsung Galaxy S2, molto simile a quello che Google ha poi incorporato nei suoi cellulari tramite un aggiornamento.